Francesco Mastalia. Dreads

–Numeri 6:5

Secondo le antiche credenze indù, i dreadlock significavano la risoluta ricerca della dimensione spirituale. La devozione a Dio sostituiva la vanità, e i capelli venivano lasciati liberi di crescere. I sacerdoti Bahatowie della chiesa copta etiope hanno cominciato a lasciare liberi i propri capelli dal quinto secolo, senza pettinarli o tagliarli. Come i Nazirei dei giorni biblici, i Rastafariani si considerano "i separati." Devoti ad una vita pura e santa, giurarono di non tagliarsi i capelli. E così, potevano essere riconosciuti per le loro masse di capelli annodati. Oggi l'uso dei dreadlock ha trasceso le barriere razziali e religiose. Quella capigliatura non è più necessariamente un riflesso della tradizione antica o dell'identificazione culturale. La loro assimilazione da parte della cultura dominante ha condotto ad una maggiore accettazione del fenomeno. Le dreadheads rappresentano una sezione trasversale della società e le ragioni per cui portano i capelli in quel modo, sono estremamente variegate ormai.

"Dreads" è un documentario fotografico sulla storia dei dreadlocks. Più di 300 dreadheads sono stati fotografati in Giamaica, India, Namibia, Angola, Etiopia, Kenya, Senegal, Nuova Zelanda, Giappone e Stati Uniti. L'introduzione per catalogo è stata scritta dalla scrittrice, vincitrice del premio Pulitzer, Alice Walker.

Francesco Mastalia è un fotografo documentarista di fama internazionale. È il fotografo e autore di YOGA The Secret of Life, ORGANIC Farmers e Chefs of the Hudson Valley e DREADS. Pubblicate in tutto il mondo, le sue fotgrafie sono incluse nelle collezioni permanenti di musei negli Stati Uniti.